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Situazione in Perù: la repressione è brutale

Di seguito riportiamo un appello di Edda Pando, amica e attivista antirazzista:

Cari e care amici/che, compagne/i

Vi scrivo per chiedere la vostra collaborazione economica per sostenere la lotta che stanno portando avanti migliaia di manifestanti arrivati a Lima dalle zone più dimenticate del Perú.

La repressione è brutale.

Sono oltre 50 le vittime a causa della ferocia con cui intervengono le forze dell’ordine. E la responsabilità politica è della neo presidente Dina Boluarte che continua a denominare terroristi i manifestanti.

Ieri mattina la polizia ha fatto irruzione nell’Università San Marcos dove alloggiano i manifestanti sfondando le porte con i carri armati. 200 sono i detenuti, in gran maggioranza persone di etnia Quechua e Aymara. L’Università Nazionale di Ingegneria è circondata da blindati dell’esercito.

I manifestanti chiedono che se ne vadano tutti i parlamentari dell’attuale congresso corrotto e una nuova costituzione.

Esigono quindi l’avvio di un’assemblea costituente e nuove elezioni, così come la difesa delle ricchezze del Perù che invece la costituzione fujimorista del ‘93 ha permesso di svendere alle multinazionali straniere, lasciando il popolo sempre più povero.

La protesta va al di là di quello che è stato l’ex presidente Pedro Castillo, il quale ha rappresentato il simbolo della concretizzazione della possibilità che “uno del popolo” arrivi al governo. Uno che rappresenti quel “Perù Profundo”, dimenticato, umiliato, oggetto di razzismo e discriminazione da secoli. E ora quel popolo non è più disposto a essere ignorato.

Raccogliamo contributi per l’alloggio e il cibo per i manifestanti e per il sostegno legale alle migliaia di detenuti.

Grazie

Edda Pando

Per maggiori informazioni scrivere a info@cac-tus.org